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10 marzo 2011 4 10 /03 /marzo /2011 13:16

ARTOUR-O Palazzo Ducale
Piazza Matteotti 44/46r 16123 Genova ITALY
info@artour-o.com

 

 

Dal 10 al 13 Marzo 2011 torna A Firenze  Artour-O Il Must, Museo Temporaneo, un appuntamento internazionale con l'arte contemporanea alla scoperta della creatività del nostro paese, in campo artistico e non solo, contestualizzata all'interno di situazioni abitative e di palazzi storici.
In partnership con l'Hotel Villa La Vedetta, viene adottata quest’anno una nuova formula I cui temi centrali sono: Arte, Design, Enogastronomia, Moda e Musica.
L'evento si svolge all'interno delle stanze, unendo arte e design e quest'anno è affiancato da
Artour-O a Tavola la mostra rimane aperta per i due mesi successivi,
Artour-O nel Parco la mostra rimane aperta per i due mesi successivi,
Artour-O in Città il percorso come sempre scandito dalle opere nei luoghi pubblici e privati di Firenze.
Info: www.artour-o.com

ARTOUR-O - il MUST
è un progetto Ellequadro Events

Palazzo Ducale
Piazza Matteotti 44/46
16123 Genova
tel +39 010 2474544
fax +39 010 2474475
m. +39 348 3358530
m. +86 135 64507713

Staff ARTOUR-O

architetto Tiziana Leopizzi - CEO

Nadia Spita - Corrispondente
team@artour-o.com

Giuliana Giribaldi - Amministrazione
amministrazione@artour-o.com

Segreteria organizzativa
info@ellequadro.com
info@artour-o.com

Valeria Barbera - Ufficio stampa
press@ellequadro.com
press@artour-o.com

Emanuele Marighella - Graphic Designer
press@ellequadrodocumenti.com


Corrado de Ceglia - Logistica
Giua - Supporto musicale e psicologico
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10 marzo 2011 4 10 /03 /marzo /2011 13:12

 

Data inizio:

21 aprile 2011

Data fine:

01 maggio 2011

Telefono del Comune:

010 - 557111

 

 

 

 

Da Giovedì 21 Aprile a Domenica 1 Maggio, la Fiera di Genova ospiterà la decima edizione di Euroflora.
La manifestazione più visitata in Europa, tra le stesse della stessa tipologia, si annuncia come un invito a riscoprire le ragioni profonde di una pacifica convivenza tra gli uomini che, nel convinto rispetto per le diversità dei popoli e delle culture,  ne esalti soprattutto i valori che uniscono. Tra questi, il rispettoso stupore per la bellezza della natura di cui fiori e piante, con i loro colori e profumi, sono simbolo. Occasione di dialogo nel Mediterraneo e, da qui, nel mondo intero.
 
La decima edizione di Euroflora è attesa come evento spettacolare che aiuta a riflettere su molti dei temi sensibili del nostro tempo: biodiversità, rispetto dell'ambiente e capacità dell'uomo di mantenere un rapporto equilibrato con la natura nella vita di tutti i giorni. Un fil rouge narrativo che lega e colora gli spazi espositivi dove la grande competizione tra florovivaisti, motore di Euroflora, esalta e promuove l'orgoglio di appartenere a una categoria di operatori economici che dalla passione per il bello, dall'amore per i fiori e le piante, dall'abilità creativa e tecnica ha creato una meravigliosa professione.
Orario:
da giovedì 21 aprile a domenica 1°maggio: dalle h. 08.00 alle h. 23.00
chiusura casse:  ore 22:00
 
Info: www.euroflora2011.it
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9 marzo 2011 3 09 /03 /marzo /2011 14:07
© James Whitlow Delano_ San Suu Kyi
[Vedi la foto originale]

 

Dal 05 - 31 Marzo 2011

Corner of the Eye è il titolo della personale del reporter James Whitlow Delano che si inaugura il 5 marzo presso la Wavephotogallery di Brescia.

Dopo aver lavorato a New York con fotografi del calibro di Annie Leibovitz e Deborah Turbeville e, poi, con Michel Comte e Greg Gorman a Los Angeles per foto di moda e celebrity, James Whitlow Delano ha imboccato la sua strada: con più di cento immagini racconta a Brescia la sua storia e l’incessante lavoro fotografico, che va dalle foreste pluviali del Sudest asiatico all’antica via della seta nell’estremo ovest della Cina, dalle montagne dell’America Latina, in Europa e in Africa.

Le sue immagini fanno parte della collezione permanente di Musei internazionali, tra i quali:

La Triennale di Milano Fine Arts Museum, Milano, Italy; Museum of Fine Arts, Houston, Texas, USA; Museo Fotografia Contemporanea, Milano, Italy; Museum of Photographic Arts, Dubois Library, San Diego, Ca, USA; Noorderlicht Photography Festival, Groningen, Netherlands; Daegu Municipal Government, South Korea; Leica Camera, Solms, Germany. 

 

info@wavephotogallery.com www.wavephotogallery.com

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7 marzo 2011 1 07 /03 /marzo /2011 14:42

 

fermo-tipicita.jpg

 

 

Giunta alla diciannovesima edizione, Tipicità si propone come la più completa vetrina del Prodotto Marche!
Prossima manifestazione:
Fermo 19 - 21 Marzo 2011

 

A livello internazionale le Marche rappresentano oggi una destinazione ideale per vivere esperienze autentiche! Sapori genuini, panorami pittoreschi, sapiente manualità, esclusiva creatività. Il tutto, sullo sfondo di un'eccezionale qualità della vita!

Nel suo 19° anno di vita Tipicità , affermato Festival dei prodotti tipici delle Marche , si propone quale imperdibile occasione per gustare i cibi tipici ed i migliori vini della tradizione marchigiana. Ma non solo! Da qualche anno a questa parte, infatti, la crescente attenzione al connubio produzioni-territorio ha determinato una naturale evoluzione della manifestazione, facendole assumere i tratti di vero e proprio Made in Marche Festival.

In primo piano, naturalmente, le squisite tipicità marchigiane, con aree espositive dedicate al BtoB e l'immancabile Mercatino che, da sempre, offre la possibilità di degustare ed acquistare, direttamente dai produttori, esclusive specialità: olive ascolane, formaggi pecorini e caprini, ciauscolo, maccheroncini di Campofilone, vino cotto, salame di Fabriano, mela rosa dei Sibillini, miele, marmellate, tartufi, prosciutto di Carpegna, legumi e cereali biologici, olio extravergine d'oliva ed anche il pregiato pesce dell'Adriatico. Il Salone del Turismo enogastronomico, inoltre, propone paesi e comprensori delle Marche nei quali le prelibatezze enogastronomiche vengono offerte accanto ad attrattive storico-artistiche, naturalistiche e paesaggistiche.

Marche da assaporare e sorseggiare, quindi, ma anche da indossare, godere e vivere appieno! Accanto alle squisitezze enogastronomiche, infatti, Tipicità propone al visitatore la Made in Marche Gallery, un suggestivo percorso attraverso le prestigiose griffes e le icone più rappresentative della creatività di questa splendida regione. Produzioni simboliche di una realtà manifatturiera pienamente fruibile dal visitatore, grazie alla ramificata rete di outlet e spacci aziendali diffusa sul territorio.

Grande spazio è dedicato anche ai confronti con le cucine di altre realtà italiane e straniere. Ospiti d'onore di questa edizione due territori di notevole interesse: la provincia spagnola di Segovia e la Regione Siciliana, rappresentata dal Trapanese.

Il padiglione è vivacizzato da aree di animazione caratterizzate da un ricchissimo programma di iniziative, per tutti i gusti: Tipicità in blu-Le stagioni del pesce, Stoccafisso senza frontiere, Verdicchio & Co., banchi d'assaggio, degustazioni-talk show.

Manifestazione multitarget e grande contenitore di eventi con un folto cartellone, Tipicità è, soprattutto, una tre giorni all'insegna del buon gusto made in Marche. In tutti i sensi e per tutti i sensi! 

 

Sito ufficiale manifestazione: http://www.tipicita.it/

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4 marzo 2011 5 04 /03 /marzo /2011 19:47
Al Museo della Figurina di Modena una singolare esposizone esplora il tema del doppio e dell'oscurità. 180 tra figurine e bolli chiudilettera accanto a teatrini d'ombre e lanterne magiche per testimoniare delle molte versioni del patto faustiano

4 marzo 2011 - 17 luglio 2011

La locandina della mostra

La locandina della mostra

Dalla tradizione orientale delle ombre cinesi alle lanterne magiche, per osservare immagini animate prima dell’invenzione del cinema. "Sagome inquiete: ombre e silhouette dalle figurine al cinema", realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, esplora il tema del doppio e dell’oscurità con oltre 180 tra figurine e bolli chiudilettera, esposti accanto a teatrini d’ombre e lanterne magiche.
Adottate dalla tradizione figurativa dell’Occidente per dare consistenza e profondità alle figure, le ombre hanno assunto un ruolo rilevante nella percezione visiva e nella conoscenza delle cose, dei volumi e della luce. Una capacità di “rendere il visibile” che le trasforma anche in una specie di seconda natura degli esseri. 

La mania ombrosa che seduce in vario modo l’Occidente moderno cerca nell’ombra dell’uomo l’autentico riflesso della sua anima e della sua profonda struttura morale. Nel contesto letterario del preromanticismo e del romanticismo, in un clima dominato dal tema del doppio, per la prima volta le “sagome inquiete” iniziano a prendere la forma di “oggetti” che possono essere venduti, acquistati, scambiati, staccati, ricuciti o di “soggetti” che tendono a divenire autonomi. Racconti e romanzi definiscono una moltitudine di varianti e di rovesciamenti nei rapporti di forza tra corpi e ombre, di nuove versioni del patto faustiano che domina un immaginario sempre più segnato dalla dissoluzione del soggetto.

A illustrare il tema, in mostra anche materiali prestati da collezionisti, a fare da trait d’union tra le figurine e il mondo del cinema: tre lanterne magiche, un teatrino d’ombre dell’Ottocento e alcune sagome balinesi in cuoio dipinto e legno. Per la prima volta in una mostra temporanea, il museo espone 76 Notgeld, le "banconote d’emergenza" stampate in Germania a inizio Novecento, nei periodi di iperinflazione, decorate con vedute panoramiche, sagome e ombre in stile espressionista. Un maxi-schermo e piccoli video all’interno delle vetrine propongono spezzoni di film, da Metropolis di Fritz Lang a Scarface di Howard Hawks, per evocare le atmosfere misteriose della fantascienza e del noir, insieme a Le avventure del principe Achmed di Lotte Reiniger, primo lungometraggio d’animazione della storia del cinema

L’esposizione comprende anche giornalini d’epoca, stampe antiche, album completi di figurine e venti fumetti, da Corto Maltese a Batman, nei quali antagonisti e cattivi sono rappresentati sotto forma di ombre e creature dell’oscurità. 
La mostra, curata da Roberto Alessandrini e Paola Basile, è accompagnata da un catalogo pubblicato dalla Franco Cosimo Panini.
In rete
   » Museo della Figurina
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3 marzo 2011 4 03 /03 /marzo /2011 12:51



Non certo senza motivo i locali hanno retoricamente battezzato questo percorso “Sentiero degli Dei”: esso, camminando a mezza costa ai piedi di Monte S.Angelo a Tre Pizzi, permette di ammirare uno dei panorami più spettacolari al Mondo, la vista dell’intera appendice occidentale della Costa d’Amalfi , da Praiano a Capri

Dalla località Fontana Vecchia di Montepertuso, una frazione di Positano, si parte per questo magnifico itinerario. 

Al lato di essa si trovano una grotta ed un’edicola con l’effigie della protettrice di Montepertuso, la Madonna di S. Maria delle Grazie. La traversata prosegue dalla Fontana Vecchia, incanalandosi su per un sentiero terminante ad una pineta: da essa, oltre allo stupendo panorama su Montepertuso, si possono ammirare i resti della Torre di Giammarino (1528). 

Tornando indietro verso il paese, ci si trova di fronte al Monte Gambera (510 m.), luogo del leggendario scontro tra la Madonna ed il diavolo, le cui tracce sono visibili nella roccia, con l’impronta impressa in essa dalla coda di Lucifero, le orme dei piedi della Madonna e della fanciulla da Ella illuminata, nonché il visibilissimo buco impresso nel monte dal dito indice della Madonna. 

Ritornando indietro verso Montepertuso, si imbocca da piazza Cappella, così detta per l’antica presenza di una cappella, inghiottita quasi totalmente da uno smottamento, il viottolo per Via Tagliata, fino a giungere al villaggio di Nocelle, il paese dei mitici Fatati. Attraverso un sinuoso saliscendi su picchi di roccia, commisti a macchia di bosco e vegetazione tipicamente mediterranea con timo, rosmarino, mito, alloro, funghi e carrube, si entra nel regno dei falchi pellegrini e dello sconfinato cielo blu. Riprendendo il sentiero, a circa metà dell’ascesa si incontra, all’altezza del Colle La Serra, la biforcazione del sentiero che conduce a Praiano.

 

 

    

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2 marzo 2011 3 02 /03 /marzo /2011 10:45
In mostra al Maga di Gallarate la collezione privata del grande scultore. Sotto la cura di Michael Peppiat sono esposte 95 opere che ritraggono i membri della famiglia; un'ampia sezione documentaristica completa il percorso

5 marzo 2011 - 5 giugno 2011

Alberto Giacometti, Ottilia, 1934, Eredi Giacometti, tutti i diritti riservati

Alberto Giacometti, Ottilia, 1934, Eredi Giacometti, tutti i diritti riservati

Sculture, dipinti, disegni. Tutti appartenenti a una medesima collezione, mai esposta in Europa nella sua completezza da quando ha lasciato lo studio parigino di Alberto Giacometti, una delle icone del Novecento.

Il Maga di Gallarate ospita la collezione dal 5 marzo al 5 giugno, in una mostra promossa dalla Fondazione Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella, presieduta da Angelo Crespi, con la direzione di Emma Zanella.
La mostra è curata da Michael Peppiatt, autore di In Giacometti's Studio, libro nel quale documenta la ricognizione da lui compiuta nell'archivio prima inesplorato di uno dei rami della famiglia, ricognizione che è alla base anche di questa preziosa rassegna. Gli allestimenti della mostra sono affidati a Maurizio Sabatini, lo scenografo che lavora con Giuseppe Tornatore.

Gli eredi di Giacometti hanno accordato a Michael Peppiatt il permesso di esaminare la loro collezione, pubblicare a lavori ultimati un nuovo libro, e procedere alla catalogazione delle opere. «È un materiale – afferma Peppiatt – che getta nuova luce sul modo di lavorare di Giacometti, "afflitto" da una specie di compulsione al bozzetto. Tanto da schizzare sulla prima pagina di «France Soir» dei nudi di Christine Keeler, la showgirl che fece tremare l'establishment britannico degli anni Sessanta quando venne riconosciuta come l'amante del Tory John Profumo». Il quotidiano, datato 1963, portava in prima pagina un articolo sul piccante affair. Corrispondenza che, evidentemente, ispirò l'artista svizzero solleticando il suo bisogno di disegnare. «C'è un qualcosa di intimo in questi lavori», ha detto all'«Observer» Peppiatt. «Mi hanno permesso di spaziare fa 300 disegni, ed ero commosso. Sentivo quasi la presenza di Giacometti, come se i suoi schizzi stessero cadendo direttamente dalle sue mani. Ha scarabocchiato ovunque: sulle pagine dei libri, su pezzi di carta presi nei caffè».

Un altro esempio di questi sketch improvvisi si trova su una pagina strappata da «L'Express» in cui l'artista pasticciò la fotografia di Lee Harvey Oswald, il presunto assassino del presidente John Kennedy. Di fianco, poi, Giacometti scrisse ripetutamente la parola italiana «continuare», oltre che un appunto di lavoro: «I busti sono stati fatti velocemente, e un dipinto questa sera, i disegni presto». «Gli sketch – spiega ancora Peppiatt – erano per lui una forma di pensiero istintivo. Non stava mai senza una matita in mano o una sigaretta in bocca».

Ma la mostra al Maga non si limita a documentare questo aspetto dell'attività di Giacometti. Il percorso espositivo propone complessivamente 95 opere: 49 sculture che comprendono anche due opere, Grande Femme del 1959-60 e Figura del 1956, provenienti dalla Galleria nazionale d'arte moderna di Roma, ed una importante selezione di dipinti che comprende Deux Tetes (1960) e Portrait du professeur Corbetta (1961), provenienti da collezione privata.

Le sculture ritraggono membri della famiglia Giacometti: il padre, la madre, la sorella Ottilia e il fratello Diego. Un secondo gruppo propone invece un campione rappresentativo dei lavori figurativi del dopoguerra di Giacometti: figure intere sia maschili che femminili, un Homme qui marche, alcune di teste di Lotar, una Femme de Venise e diversi busti della moglie Annette. La collezione di disegni è molto vasta e comprende tanto ritratti a figura intera quanto copie di lavori da opere classiche, insieme agli schizzi sui più diversi supporti.

Benché le opere scelte siano focalizzate sul periodo della maturità artistica di Giacometti, sono molti gli aspetti della mostra che puntano verso un Giacometti intimo, com'è lecito attendersi da una collezione di proprietà della stessa famiglia Giacometti. Un'ampia sezione documentaristica, anch'essa ricca di materiali sino ad oggi inediti, completa la mostra. Vi sono presentate immagini fotografiche che ritraggono l'artista al lavoro e che raccontano delle sue frequentazioni, insieme a lettere e ad altri documenti, per far rivivere una personalità artistica d'eccezione.
Collegamenti

In rete
   » Museo Maga


Multimedia correlati
   » Giacometti, l'archivio inesplorato

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27 febbraio 2011 7 27 /02 /febbraio /2011 09:55

La mostra racconta la storia dell’Italia dall’Unità nazionale a oggi: non una successione di avvenimenti, ma una storia di persone. I protagonisti sono gli Italiani, considerati nella loro diversità e raccontati in tutte quelle fasi che li hanno visti unirsi in un sentimento di comune appartenenza. Queste tappe fanno parte di un percorso lungo 150 anni durante il quale “siamo diventati italiani”.

Per raccontare questo secolo e mezzo di storia unitaria in modo critico, la mostra mette in scena i principali elementi che hanno tenuto insieme gli Italiani e i fattori che, viceversa, hanno mantenuto o alimentato divisioni, rappresentandoli attraverso una pluralità di narrazioni e di linguaggi. L’allestimento multimediale, creativo e tecnologico invita il visitatore a scegliere i propri percorsi e ad esplorarli in modo interattivo, lungo due direttrici che corrono parallele. La prima è il filo cronologico, una sequenza di date che richiamano gli avvenimenti più importanti della storia italiana e accompagnano l’intera mostra. La seconda è costituita da tredici “isole tematiche”, dedicate ai fenomeni che maggiormente hanno influito sul profilo degli Italiani: Italia delle città, campagne, scuola, chiesa, migrazioni, Prima Guerra Mondiale, Seconda Guerra Mondiale, partecipazione politica, mafie, fabbriche, consumi, trasporti, mezzi di comunicazione di massa.

 

Sede:

Officine Grandi Riparazioni

Corso Castelfidardo 22, Torino

Periodo di apertura:
Dal 17 marzo al 20 novembre 2011

Dal 17 marzo al 2 giugno 2011

 

Aperto tutti i giorni.

 

Lunedì h 9-16.

 

Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20.

 

Venerdì e sabato h 9-22.

 

Dal 3 giugno al 18 settembre 2011

 

Chiuso il lunedì.

 

Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20.

 

Venerdì e sabato h 9-22.

 

Dal 19 settembre al 20 novembre 2011

 

Aperto tutti i giorni.

 

Lunedì h 9-16.

 

Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20.

Venerdì e sabato h 9-22.

Realizzazione:
Città di Torino e Comitato Italia 150 con la collaborazione produttiva del Teatro Stabile di Torino diretto da Mario Martone

 

Info e prenotazioni: +39 011 499 23 33

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24 febbraio 2011 4 24 /02 /febbraio /2011 13:44

 

I numeri del Festival del formaggio

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2 i cuochi insigniti di stella Michelin che hanno fatto sognare con il loro talento culinario i visitatori del Festival del formaggio. Armin Mayrhofer e Herbert Hintner sono i nomi dei due cuochi che hanno partecipato allo show culinario dell’associazione cuochi altoatesini.

3 gli istituti di credito di Campo Tures che, per la prima volta insieme, hanno supportato in veste di sponsor questa edizione del Festival del formaggio.

Il 10° Festival del formaggio avrà luogo nel 2012, dal 9 all’11 marzo, sempre a Campo Tures.

...continuare

 

 

Cari estimatori del formaggio,

 

Siete calorosamente i benvenuti sulla nuova homepage del festival del formaggio di Campo Tures  !

 

La 9° edizione del festival internazionale del formaggio si svolgerà nel centro paesano di Campo Tures dal 12 al 14 marzo 2010.  In tre giorni circa cento produttori caseari, provenienti da tutta Europa, presenteranno poco meno di 1000 tipi di formaggi diversi. La manifestazione, giunta ormai ad avere eco a livello internazionale, è divenuta una dei più importanti eventi caseari nell’arco alpino e di certo una delle più importanti vetrine del settore per l’economia casearia in Alto Adige.

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La vasta scelta di espositori e prodotti è arricchita da un programma di intrattenimento adatto per visitatori giovani e  adulti:

Chef d’eccezione provenienti dall’Alto Adige sapranno come stuzzicare il Vostro palato con creative pietanze a base di formaggio ed esperti del buongusto solleticheranno i Vostri sensi con degustazioni particolarissime. I nostri visitatori più piccoli potranno gioire del programma per bambini focalizzato sulla tematica del latte e del formaggio.

 

LasciateVi emozionare ed immergeteVi con noi in un mondo unico, fatto di “buchi con tanto sapore intorno!”

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Orari d’apertura e prezzi:

Venerdì 12 marzo – domenica 14 marzo 2010, rispettivamente dalle ore 10.00 alle ore 19.00.
Entrata: 5,00 € a persona (per bambini sotto i 15 anni l’entrata è gratuita!)

 

Qualora desideriate ricevere ulteriori informazioni o abbiate domande sulla manifestazione che non hanno trovato risposta in questo sito, Vi preghiamo di contattare la segreteria della manifestazione presso la cooperativa per lo sviluppo regionale e la formazione delle Valli di Tures ed Aurina.
T: +39 0474 677 543
F: +39 0474 679 110

E: info@leader-tat.com
 
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22 febbraio 2011 2 22 /02 /febbraio /2011 12:37
In mostra a Roma, alla Calcografia, gli album della nobildonna, moglie del politico e pilota automobilistico Scipione, autrice di reportage di viaggio e di guerra

25 febbraio 2011 - 6 aprile 2011

Anna Maria de Ferrari Borghese, Nora Balzani, Isola del Garda, 1907

Anna Maria de Ferrari Borghese, Nora Balzani, Isola del Garda, 1907

Principessa e viaggiatrice, Anna Maria de Ferrari (1874-1924), moglie di Scipione Borghese, diplomatico e politico assurto alle cronache per aver condotto al successo l’equipaggio che partecipò, a bordo di un’Itala, al raid automobilistico Pechino-Parigi del 1907, durante la sua vita raccolse, ordinò e annotò ottomila fotografie quasi tutte scattate da lei, con l'eccezione di alcune attribuibili al marito. Questo corpus, custodito dal nipote Novello Cavazza e rimasto inedito fino all'Atri Festival 2010 (“Reportage / Immagini, parole, storie”), viene ora mostrato in un'esposizione, intitolata "Il racconto di un'epoca. Fotografie dagli album della principessa Anna Maria Borghese", allestita alla Calcografia di Roma dal 25 febbraio al 6 aprile a cura di Maria Francesca Bonetti e Mario Peliti . 

Questi album fotografici, che coprono il periodo 1898-1924, vanno ad arricchire l’archivio di immagini del Novecento italiano dell'Istituto Nazionale per la Grafica. L'obiettivo della fotografa è rivolto ai numerosi paesi attraversati nei viaggi avventurosi in compagnia del marito: tra gli altri, la Russia, la Turchia, la Tunisia, l'Egitto, la Persia, l'Uzbekistan, l'Afghanistan, la Cina e il Giappone. Si sofferma, inoltre, sull'esperienza della Prima Guerra Mondiale, vissuta direttamente come crocerossina. Sono presenti, poi, immagini del terremoto di Avezzano del 1915 e della ricostruzione di Messina dopo il sisma del 1908.

Si tratta di un insieme di eccezionale interesse per la freschezza, la libertà e la curiosità dello sguardo, ma anche per la disinvoltura compositiva degli snapshot, fotografie istantanee realizzate con la box camera di piccolo formato, non professionale, all'epoca appena messa in commercio da Kodak. Il racconto visivo di Anna Maria de Ferrari Borghese si aggiunge a quello dei più celebri contemporanei Francesco Chigi e Giuseppe e Luigi Primoli, ormai noti rappresentanti della storia della fotografia romana. La sua testimonianza, di valore storico e storico-fotografico, come quella di altri illustri "dilettanti", si colloca al limite della pratica amatoriale, per affacciarsi quasi, seppure inconsapevolmente, al fotogiornalismo.

La rassegna presenta album originali e ristampe. Il catalogo, in italiano e inglese, è pubblicato da Peliti Associati.
Collegamenti

In rete
   » Istituto Nazionale per la Grafica

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