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11 giugno 2011 6 11 /06 /giugno /2011 15:14

EDIZIONE 2011 - 47° PESAROFILMFEST

 

 

Pesaro 19 / 27 giugno 2011


Tipologia: festival

È uno dei più importanti festival cinematografici italiani. In accordo con la tradizione, presenta ricche retrospettive e monografie di autori italiani con anche una sezione di films a concorso in programma: Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Miccichè, Cinema in Piazza e nuove proposte video.      

Sede: piazza del Popolo, Teatro Sperimentale, Cinema Astra

Data: 19-27 giugno 2011

Tel. (+39) 06.4456643 – 491156

Sito web: www.pesarofilmfest.it

e-mail: info@pesarofilmfest.it

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5 giugno 2011 7 05 /06 /giugno /2011 17:08
Torna dal 20 giugno all’11 luglio 2011 nel chiostro del Museo dell’Opera del Duomo di Pisa, l’atteso appuntamento con Musica sotto la torre, per sei serate di musica classica e jazz. Giunta alla decima edizione, la rassegna si è andata in questi anni consolidando nel panorama degli appuntamenti musicali in Toscana. Un risultato notevole che rende merito all’impegno che ormai da anni caratterizza l’Opera della Primaziale Pisana nell’ambito dell’organizzazione di eventi musicali, in primo luogo con la rassegna di Musica Sacra Anima Mundi, ma anche e sempre di più con Musica sotto la Torre.
Le serate di musica sono realizzate grazie anche al fondamentale contributo di alcuni sponsor: Farmigea Industria chimico-farmaceutica dal 1946, Carla Viegi Gioielli, Società Cattolica di Assicurazione dal 1896-Deborah Morelli agente generale di Pisa, Inner Wheel Pisa.
 

Data inizio:

20 giugno 2011

Data fine:

11 luglio 2011

Telefono del Comune:

050 - 910111

Il programma prevede sei serate dedicate alla musica d’autore: quattro concerti di classica (20 - 27 giugno, 4 -7 luglio) e due di jazz (23 e 11 luglio), nel contesto incantato del chiostro del Museo dell’Opera del Duomo, da dove si gode una inedita vista della Torre pendente, appena tornata al suo antico splendore dopo un lungo e complesso restauro.
La rassegna si apre lunedì 20 giugno con l’Ensemble L’Etoile che esegue musiche di W. A. Mozart. La serata, insieme a quella del 4 luglio, fa parte del Progetto Divertimenti di Mozart, intrapreso già nell’edizione 2010. Un genere quello dei Divertimenti che racconta di una convivialità, di un comune sentire tra chi fa e chi ascolta musica. Il Divertimento conosce una diffusione europea come un genere di composizione privo di una precisa forma prestabilita, caratterizzato da una piacevolezza melodica, adatta a feste, occasioni di incontro e di svago, nei giardini, nei primi caffè settecenteschi, nelle piazze.
Giovedì 23 giugno una serata dedicata al jazz con un omaggio alla Blue Note Records: al Sax Maurizio Giammarco e al Piano Marco Di Gennaro. Figura centrale del jazz in Italia fin dai primi anni '70, Maurizio Giammarco si è imposto come virtuoso del sassofono, eclettico compositore e leader di gruppi storici della scena nazionale fino al recente incarico di direttore della Parco Della Musica Jazz Orchestra (PMJO), big band residente presso l'Auditorium di Roma.
Si torna alla musica classica, il 27 giugno, con musiche di G. Mahler, W.A. Mozart, R. Schumann eseguite dal Quartetto Klimt.
Giovedì 7 luglio il Duo Matos Alves, Soprano Rita Matos Alves e Pianoforte Vincenzo Maxia, in un Recital di Melodie Francesi, dal titolo Le donneur de sérénades. Il recital é dedicato a tre compositori francesi che hanno contribuito notevolmente al fiorire della melodia francese: Gabriel Fauré (1845-1924), Reynaldo Hahn (1874-1947) e Claude Debussy (1862-1918).
Ultima serata in programma, l’11 luglio, con Laura Furci, voce e pianoforte. Laura Furci è una pianista di formazione classica, appassionata al Jazz d'avanguardia. Un bagaglio che le è servito per convertirsi in una cantante e compositrice ardita ed originale.
 
La biglietteria apre il 14 giugno. Per info www.opapisa.it, tel +39 050 835029/11
 
Segreteria Organizzativa
Tel +39 050 835029/11 Fax +39 050 560505 www.opapisa.it
email: animamundi@opapisa.it
f.micheli@opapisa.it
 
Orario: martedì, giovedì 10,00-13,00/15.00-17.00
lunedì, mercoledì e venerdì 10,00-13,00
Posto unico 12 euro
Inizio spettacoli ore 21.00
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4 giugno 2011 6 04 /06 /giugno /2011 05:45

 


 

Futura, Mode2, Os Gêmeos, Tom Sachs, Kostas Seremetis, Boris Tellegen (aka Delta) Dal 30 giugno la street art alla Palazzina dei Giardini

 

Inaugura giovedì 30 giugno alle 18.30 alla Palazzina dei Giardini in corso Canalgrande a Modena "Kindergarten", collettiva ispirata alla street art, che presenta tele e opere scultoree di 6 artisti internazionali: Futura, Mode2, Os Gêmeos, Tom Sachs, Kostas Seremetis, Boris Tellegen (aka Delta), a cura di Giorgio de Mitri.
Organizzata dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione de Mitri di Modena con la partecipazione di Sartoria e Slam Jam, coprodotta con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la mostra inaugura una nuova stagione espositiva della Palazzina Vigarani, aperta durante tutta l'estate, con un allestimento intitolato letteralmente "giardino d'infanzia", che fa spazio all'arte intesa come gioco e libertà da ogni vincolo, e di nuovo rimanda – come la mostra di Anna Malagrida aveva fatto con il tema del ballo e della danza – ai giochi e alle delizie di cui fu teatro l'edificio seicentesco ai tempi della corte estense. Dopo oltre quattro secoli il Casino delle Feste ospita nuovi "giochi", fra i cortocircuiti e le parodie del consumismo di Tom Sachs, le cronache surreali di Os Gêmeos, le sperimentazioni dei maestri del graffitismo Futura e Mode2, il costruttivismo di Boris Tellegen (aka Delta), fino alle irriverenti iconografie pulp di Kostas Seremetis.
"Kindergarten" diventa un luogo di scambio e di incontro fra sensibilità diverse, azione collettiva e laboratorio d'insieme, un giardino per bambini di ogni età.
La mostra si apre con una scultura sonora di Tom Sachs "Toyan's" (2002), collocata sotto la cupola della Palazzina, mentre accolgono il visitatore due sculture di Kostas Seremetis affrontate, entrambe raffiguranti un irriverente quanto insolito Topolino disneyano, "Untitled" (2011), che, rappresentato in bianco e nero, impugna una pistola e fa un gesto provocatorio.
Ciascuno degli altri artisti occuperà una stanza della Palazzina con opere e sculture fra le più significative del proprio lavoro, accompagnate da interventi site specific. Così sarà per Futura di cui sarà esposta una scultura in bronzo, "AK46" (2011), cui si aggiungerà una sua installazione appositamente realizzata per la mostra di Modena, per Mode2 – sua la scultura che rappresenta la madre terra che partorisce il mondo, "Mother Earth" (2011) – anche lui impegnato a lavorare ad una installazione site specific, e per Delta di cui sarà presentata una scultura di grandi dimensioni realizzata appositamente.
Os Gêmeos, i gemelli brasiliani Otavio e Gustavo Pandolfo, presenteranno un intervento totalmente site specific, esito di una breve residenza degli artisti a Modena durante l’inizio dell’estate.
La mostra inaugurerà con un evento musicale che proseguirà fino alle 21.00 circa. La Palazzina resterà aperta fino al 15 settembre dal giovedì alla domenica dalle 19.00 alle 23.00. Nei giorni del festivalfilosofia 2011, osserverà i seguenti orari di apertura: venerdì 16 settembre 9.00 - 23.00, sabato 17 settembre 9.00 - 1.00, domenica 18 settembre 9.00 - 20.00.
L'ingresso è gratuito.

 

Mostra Kindergarten
Sede Galleria Civica di Modena, Palazzina dei Giardini, corso Canalgrande
Periodo 30 giugno – 18 settembre 2011
Inaugurazione 30 giugno ore 18.30
A cura di Giorgio de Mitri
Produzione e Organizzazione
Galleria Civica di Modena, Fondazione de Mitri di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
con la partecipazione di Sartoria e Slam Jam
Orari
giovedì – domenica 19.00 – 23.00
lunedì, martedì, mercoledì chiuso

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4 giugno 2011 6 04 /06 /giugno /2011 05:41
Incantato dall'isola. Gorky a Capri

FINO A Settembre 2011

Dove trovalo 

Capri (NA)

Varie sedi

Territorio: Capri, Ischia e Procida

Retrospettiva fotografica dedicata a Maksim Gorky e alla sua permanenza a Capri, dal 1906 al 1913. La raccolta iconografica, curata dall’Associazione Premio Gorky e proveniente dall'archivio di Casa Museo di Maksim Gorky a Mosca, presso l'Istituto di Letteratura Mondiale dell'Accademia Russa delle Scienze, ripercorre infatti il periodo del suo esilio quando lo scrittore russo, conquistato dall'incanto delle bellezze dell'isola, decise di stabilirvisi alimentando un vero e proprio circolo culturale internazionale che vide sopraggiungere, fra gli ospiti capresi in casa Gorky, esponenti politici e letterari di spicco, tra i quali Vladimir Lenin, Feodor Šaljapin, Ivan Bunin e molti altri.

La mostra anticipa le altre iniziative concepite nell’ambito del Premio Gorky 2011, tra cui l’intitolazione e l’inaugurazione di una via dedicata all’illustre letterato, realizzata con un mosaico che rappresenta il ritratto di Gorky su progetto del noto pittore russo Rustam Hamdamov – anche autore della statuetta del Premio Gorky - e la cerimonia di premiazione della II edizione del concorso letterario internazionale, in programma il 24 maggio.

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4 giugno 2011 6 04 /06 /giugno /2011 05:37
12 bandierine per la Campania

Puntuali, come ogni anno, arrivano le bandiere-simbolo del mare più bello. E la Campania si conferma tra le prime posizioni. Sono 12 le località ideali per un tuffo d’origine controllata. La certificazione di qualità è andata a Massa Lubrense, Positano, Agropoli, Castellabate, Montecorice-Agnone e Capitello, Pollica-Acciaroli e Pioppi, Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola-Palinuro, Vibonati-Villammare e Sapri.

Provincia di Salerno in festa, quindi, con molte località cilentane insignite del titolo.

Questi i requisiti per aggiudicarsi le ambite bandiere blu: acque pulite, servizi di qualità e rispetto dell’ambiente. Il riconoscimento, assegnato dalla Fondazione per l’educazione ambientale, è il più atteso da comuni e operatori turistici. Del resto, si sa, panorami mozzafiato a parte, la qualità delle acque è al primo posto per la scelta delle vacanze al mare.

233 le bandiere conferite a livello nazionale. Due in più rispetto al 2010. La Liguria mantiene il primato con 17 bandiere blu, scortata da Marche, Toscana, Abruzzo e Campania. Seguono Emilia Romagna, Puglia, Sicilia, Veneto, Calabria, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia, Molise e Basilicata. Alla Sardegna il riconoscimento di tutte le località candidate

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29 maggio 2011 7 29 /05 /maggio /2011 08:30
La quinta edizione di festiVAl - Festival Internazionale di Villa Adriana – Lazio, Roma ,Comune di Tivoli si svolgerà dal 16 giugno al 20 luglio 2011.
Il grande palcoscenico all’aperto che accoglierà gli spettacoli sarà allestito come sempre nell’area delle Grandi Terme di Villa Adriana, uno dei più importanti siti archeologici a cielo aperto del mondo, riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.
Anche quest’anno il programma offrirà una panoramica sulle novità più interessanti della scena internazionale. Cina, Russia, Stati Uniti, Israele, Belgio, Francia, Italia, Romania e Lituania sono i paesi a cui appartengono i protagonisti di questo giro del mondo attraverso le suggestioni e i talenti delle diverse espressioni artistiche: il teatro di Eimuntas Nekrosius con Yevgeny Mironov e quello di Pippo Delbono insieme ad Alexander Balanescu; il circo di Victoria Chaplin e Jean-Baptiste Thierrée; la danza dei ballets C de la B e di Barak Marshall; la musica del pianista Haochen Zhang, del cantautore Vinicio Capossela e della cantante jazz Cassandra Wilson.
 Le ''novita' piu' raffinate della scena internazionale'' nel campo della musica, della danza e del teatro. Offrira' questo il Festival internazionale di Villa Adriana in programma da domani fino al 18 luglio a Tivoli. Il Festival, giunto alla sua quarta edizione, e' stato promosso dalla Regione Lazio, prodotto dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con Mibac-Direzione regionale beni culturali e paesaggistici del Lazio e con il Comune di Tivoli. Nel corso della presentazione a cui hanno preso parte l'assessore all'Arte del Lazio Fabiana Santini, il sottosegretario Francesco Maria Giro, il presidente e l'Ad della Fondazione Musica per Roma, Gianni Borgna e Carlo Fuortes, e' stato illustrato il programma dell'evento. Domani ad inaugurare il Festival sara' la prima italiana di Gnosis sviluppata dal coreografo e danzatore anglo-indiano Akram Khan, a seguire si esibiranno i Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan, Elvis Costello, Enrico Rava e tanti altri. ''Il Festival di Villa Adriana - ha detto Santini - e' e sara' un'eccellenza della cultura del Lazio, per la ricchezza degli appuntamenti messi a disposizione dei cittadini''. ''Questo Festival - ha aggiunto Giro - e' una straordinaria occasione per affermare il ruolo di Roma e del Lazio in ambito culturale. Insieme al Roma Europa Festival e' una di quelle iniziative di cui non possiamo assolutamente fare a meno''.
dal 16/06/2011
al 20/07/2011
Villa Adriana, Tivoli
BIGLIETTI INFO: 06 80241281


Promosso da
Regione Lazio - Assessorato Cultura, Arte e Sport
 
prodotto da
Fondazione Musica per Roma

in collaborazione con
MIBAC - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio
Comune di Tivoli


Promosso da
Regione Lazio - Assessorato Cultura, Arte e Sport
 
prodotto da
Fondazione Musica per Roma

in collaborazione con
MIBAC - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio
Comune di Tivoli
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27 maggio 2011 5 27 /05 /maggio /2011 17:56

 

cicimeca.jpg

 

 

MESSICO

CHICHIMECA

 

Il festival di musica etnica Lo spirito del pianeta apre a Chiuduno, in provincia di Bergamo, la sua undicesima edizione e si gioca la sua eccezionale anteprima a Milano, al Teatro Dal Verme. I Gocoo arrivano in città per la loro unica data italiana e sono oggi uno dei gruppi etnici conosciuti al mondo grazie alla partecipazione alle colonne sonore di ‘Matrix Reloaded’ e ‘Matrix Revolutions’.

Lo spettacolo che portano in giro da tempo ormai è un collaudatissimo assemblaggio di suoni percussivi prodotti dai tamburi tradizionali taiko. Tredici musicisti per una quarantina di taiko che producono vibrazioni primordiali, coinvolgenti. La serata milanese è promossa anche dal Pime, attraverso il suo impegno a sostenere il progetto Emergenza Giappone S116 con una raccolta fondi. L’ingresso all’evento va dai 20 euro per la balconata ai 30 euro per le prime file.
Da giovedì 26 maggio parte invece il festival vero e proprio, al Polo fieristico di Chiuduno, con ingresso libero per gli show in programma. Gruppi etnici non professionisti da tutto il mondo come i Cree (Canada), Emberà (Panama), Gulun (Yakutia, Russia), Cicimeca (Messico), Saor Patron (Scozia), Nha Bieu Dien Nghe Thuat Co Truyen Hoi An (Vietnam) ecc. Il festival è organizzato come sempre dall’Associazione Sesto Sole che ha come obiettivo quello di mantenere in vita comunità e gruppi etnici in via di estinzione, facendo conoscere in Italia culture e costumi di popoli cosiddetti minori o per lo meno poco conosciuti.

 

Per ulteriori informazioni: www.lospiritodelpianeta.it

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23 maggio 2011 1 23 /05 /maggio /2011 16:40

Abbazia di Farfa

"Iste est quem tibi promiseram locus"
"Questo è il luogo che ti avevo promesso" Parole rivolte dalla Madonna a S. Tommaso di Moriana, restauratore di Farfa, per indicargli il luogo dove erano le rovine dell'Abbazia distrutta, ricostruita poi dal santo: è il luogo dell'attuale monastero

 

L'Abbazia di Farfa è uno dei monumenti più insigni del Medio Evo europeo; ebbe il patrocinio di Carlo Magno e possedette, nel periodo di massimo splendore, una vastissima porzione dell'Italia Centrale. L'origine dell'Abbazia è ancora incerta, anche se i più recenti scavi archeologici guidati dal prof. David Whitehouse, direttore della British school di Roma, hanno appurato l'esistenza di un complesso del periodo romano sotto l'attuale Badia. La quasi certa identificazione di Lorenzo Siro con il vescovo di Forum Novum (Vescovio) del 554 accerterebbe la creazione, nel Vl secolo, di un centro fervente di fede e di ricchezza. Al tempo dell'invasione longobarda esisteva una basilica ed alcuni edifici monastici. Secondo una leggenda, nell'ultimo ventennio dei VII secolo, Tommaso di Moriana (o Morienna), che viveva a Gerusalemme, a seguito di una visione della Madonna, esortato a cercare in Sabina, in un detto Acuziano, i resti di una basilica a lei dedicata, riedificò l'opera costruita dal vescovo Siro e diede luogo ad una rifondazione della comunità. Nei primi anni dell'VIII secolo il monastero godette della protezione del Duca di Spoleto Faroaldo II.

Farfa era così un'Abbazia Imperiale, svincolata dal controllo pontificio ma vicinissima alla S. Sede. In pochi decenni diveniva uno dei centri più conosciuti e prestigiosi dell'Europa medievale; Carlo Magno stesso, poche settimane prima di essere incoronato in Campidoglio, visitò l'Abbazia e vi sostò. Per comprendere l'importanza economica di Farfa basti pensare che nel terzo decennio del IX secolo, sotto l'Abbate Ingoaldo, essa possedeva una nave commerciale esentata dai dazi dei porti dell'impero carolingio. Sempre a questo periodo risale l'ampliamento massimo del monastero. La chiesa principale, dedicata alla Vergine, si arricchì di una seconda abside dedicata al Salvatore, con un ciborio tutto d'onice, affiancata da due torri. Nel tesoro abbaziale figuravano, in questi anni, tra l'altro, un cofanetto d'oro purissimo adorno di gemme (dono di Carlo Magno), una croce d'oro con pietre preziose lunga oltre un metro, due croci d'oro con reliquie della Croce, quattordici calici d'argento, due corone d'oro e d'argento e quattro sigilli d'oro. La decadenza dell'Impero carolingio e la penetrazione dei Saraceni furono fatali all'Abbazia. Sette anni resistette l'Abbate Pietro I con le sue milizie e, alla fine, divisi monaci e tesoro in tre parti, abbandonò Farfa. L'Abbazia fu presa e incendiata. Dei tre gruppi il primo fondò Santa Vittoria di Matenano nelle Marche, il secondo fu trucidato a Rieti dai Saraceni e il terzo, che si era salvato a Roma, passato il pericolo tornò a Farfa sotto la guida di Ratfredo che, divenuto Abbate, nel 913 completò la chiesa. Fu però un fuoco di paglia, perduta la protezione imperiale si allentò l'unità territoriale. Alcune famiglie romane (Crescenzi-Ottaviani e Stefaniani) si insediarono in molti territori dell'Abbazia divenendone di fatto padroni, la decadenza fu tale che si ebbero all'interno dell'Abbazia contemporaneamente tre abbati in lotta tra loro.

L'ultima ripresa di Farfa si ebbe per opera dell'Abbate Ugo I (997 - 1038), non a caso con il contemporaneo rilancio imperiale ad opera della dinastia degli Ottoni. Nel 999 fu introdotta la riforma nata a Cluny. Con Berardo I (1047 - 1089) Farfa riassume i caratteri di Abbazia imperiale e nella lotta per le investiture si schiera contro i Papi e a favore di Enrico IV con la conseguenza che, nel 1097, i monaci decidono, per motivi di sicurezza, di trasferire il complesso abbaziale sul sovrastante monte Acuziano, dove ancora oggi sono visibili le imponenti rovine dell'opera iniziata e mai finita. I possedimenti farfensi di questo periodo sono vastissimi, si possono leggere in un diploma del 1118: l'Imperatore Enrico V riconferma pertinenti all'abbazia le zone di S. Eustachio e Palazzo Madama in Roma, Viterbo, Tarquinia, Orte, Narni, Terni, Spoleto, Assisi, Perugia, Todi, Pisa, Siena, Camerino, Fermo, Ascoli, Senigallia, Osimo, Chieti, Tivoli, il territorio aquilano, il Molise, il porto di Civitavecchia e metà città.

La definitiva decadenza inizierà, però di lì a poco: il Concordato di Worms (1122) segnerà, infatti, il passaggio del monastero all'autorità pontificia; con l'Abbate Adenolfo (1125) si sancì ufficialmente la totale sudditanza. Una fiammata filoimperiale si ebbe nel 1155 al passaggio di Federico Barbarossa. Decadenza economica e crisi monastica aggravarono in modo irreparabile la vita dell'Abbazia e alla metà del XIV secolo si arrivò all'interdizione e alla scomunica dell'Abbate per il mancato pagamento delle decime alla Camera Apostolica

Carbone Tomacelli, Cardinal nipote di Bonifacio IX, all'inizio del XV secolo fu il primo Abbate Commendatario. Non tornò certo il prestigio dei secoli passati ma, in alcuni casi, le famiglie nobili che ebbero, con l'istituto di Commenda, il monastero, ne migliorarono le strutture. Gli Orsini nella seconda metà del XV secolo costruirono l'attuale chiesa che fu consacrata nelle 1496; i Barberini riordinarono e ampliarono il borgo, in larga parte utilizzato per le due grandi. fiere del 25 Marzo e dell'8 Settembre, ricorrenze dell'Annunciazione e della Vergine alla quale è dedicata l'Abbazia.

Nel 1798 Farfa subì il saccheggio dei Francesi e nel 1861 la confisca da parte dello Stato italiano. Dal 1921 l'Abbazia appartiene alla comunità benedettina di S. Paolo fuori le mura. Occupiamoci ora della fisionomia architettonica quale si rivela al visitatore. Attraverso un portale romanico del XIV secolo (con aggiunte gotiche) si accede ad un cortile sullo sfondo del quale si apre la Chiesa Abbaziale consacrata alla Vergine, risalente alla seconda metà del XV secolo. Da notare sopra il portale romanico, nella lunetta, un affresco quattrocentesco.

Nelle mura della chiesa si possono distinguere frammenti di sarcofaghi paleocristiani. L'interno del la basilica è a tre navate divise da due filari di eleganti colonne joniche, sulla parete di fondo un grande olio su muro rappresentante il Giudizio Universale dipinto nel 1561 dal pittore fiammingo Henrik van der Broek. Affreschi del XVI e XVII secolo rappresentanti Storie della Vergine, Santi e Storie bibliche decorano l'abside e le navate minori; da segnalare nella prima cappella a destra una Crocifissione (copia da Francesco Trevisani), nella seconda una Madonna col Bambino e due Angeli detta Madonna di Farfa, venerata tavola del XIII secolo, ricoperta (nel XIX sec.) da una lamina d'ottone sbalzata che lascia visibili solo i volti. Presso la porta della Basilica, nel transetto e nell'abside sono tornati alla luce interessanti resti: un altare di epoca Carolingia e un tratto di parete affrescata con un'immagine di abbate (il cosiddetto Arcosollo di Altperto) che il prof. Whitehouse, leggendo attentamente il tratto di scrittura superstite, recentemente ha identificato con S. Lorenzo Siro. Nelle tre cappelle della navata di sinistra hanno lavorato Orazio Gentileschi e i suoi allievi. Del maestro sono infatti le tre tele raffiguranti S. Orsola (I cappella), Madonna col bambino (Il capp.), Crocifissione di S. Pietro (III capp.), degli allievi gli affreschi che arredano l'interno delle cappelle e che raffigurano episodi di storia sacra. Nel transetto è visibile, in parte, il pavimento originario della I metà del IX secolo. Nella cappella di sinistra del transetto si stagliano le severe immagini dei fondatori dell'Abbazia di Farfa: San Tommaso di Morienna e San Lorenzo Siro. Nel soffitto del transetto e nel coro vanno attentamente osservate le poco consuete (per un luogo sacro) grottesche della scuola degli Zuccari. Il coro ligneo dell'abside è del primo Seicento. Prima di lasciare la chiesa, alzando gli occhi, si può ammirare il soffitto a cassettoni del 1494 con lo stemma degli Orsini in un riquadro al centro della navata. Da visitare sono anche la cripta a forma semianulare dei secc. VII - VIII, nell'atrio della quale vi è un bellissimo sarcofago romano (fine II sec. d. C.) con scena di battaglia fra Romani e Barbari, e la torre Campanaria (secc. IX - XIII), alla base di quest'ultima, in un vano quadrato, si notano, anche se deperiti, interessantissimi affreschi di scuola romana della metà dell'XI secolo, rappresentanti Storie bibliche e l'Ascensione. Salendo nelle stanze superiori, in una di esse, affrescati in un sottareo, alcuni Profeti dipinti nel XV secolo.

La visita all'Abbazia si può completare chiedendo di essere accompagnati al Chiostrino Longobardo (con una bifora romanica del XIII sec.). e al Chiostro grande risalente alla seconda metà del XVII secolo, dove sono raccolte sculture ed epigrafi romane; da qui, per un portale a punte di diamante si passa nell'attuale biblioteca dotata di oltre 45.000 volumi, dove si trovano alcuni pregevoli codici. Non possiamo lasciare questo luogo benedettino senza ricordare l'antica biblioteca e il suo prestigioso Scriptorium. Della prima possiamo dire con certezza che nel periodo di massimo splendore (fine Xl sec.) fu una delle biblioteche più ricche d'Europa; del secondo che ebbe la capacità di creare una scrittura, sotto il governo dell'Abate Ugo I, che assunse una caratteristica propria distinguendosi da tutte le altre minuscole del tempo: la Minuscola Romana nello Scriptorium Pharfense diventa la Romanesca Farfense che troverà gloria nelle opere di Gregorio da Catino (1062 -1133), autore di fondamentale importanza per la storia italiana ed europea del Medio Evo. Da visitare anche i locali del nuovo Museo, in corso di allestimento, siti al piano terreno. Nella Sezione Arcaica fanno bella mostra i materiali archeologici appartenenti ai popoli che vivevano nell'antica Sabina (molto più grande dell'attuale) provenienti dalla vicina località di Colle del Forno. Testimonianza eccezionale di questa cultura italica, per troppo tempo ignorata e tutt'oggi poco conosciuta, è il Cippo di Cures, unico esemplare di epigrafia sabina su pietra della fine VI sec. a.C. Il prezioso reperto, non ancora completamente interpretato, fu rinvenuto nel marzo del 1982 nell'alveo del torrente Farfa. Nella sezione medievale si evidenziano tra l'altro, un cofanetto in avorio di scuola amalfitana della seconda metà dell'XI secolo, una tela del primo Cinquecento rappresentante la Vergine col Bambino e un Angelo e due tavole opistografe di fine Quattrocento rappresentanti S. Lorenzo Siro e S. Benedetto e S. Tommaso di Morienna e San Placido di uno scolaro di Antoniazzo Romano.

Usciti dall'Abbazia, prima di lasciare Farfa, è opportuno visitare il villaggetto con case a schiera di eguale altezza. Un tempo queste casette, durante le grandi fiere di Aprile e Settembre, venivano affittate dai monaci ai commercianti più facoltosi che ivi convenivano. Con le donazioni del Duca Farfa divenne un piccolo stato autonomo tra il patrimonio di San Pietro e il Ducato longobardo. Nel 774 I'Abbate sabino Probato, governatore dell'Abbazia, ne modificò sostanzialmente la linea politica, schierandosi dalla parte dei Franchi, e quindi del Papato, nella guerra tra Longobardi e Franchi. Nell'anno successivo Carlo Magno concedeva a Farfa il privilegio di autonomia da ogni potere civile o religioso: di qui il suo splendore, la sua ricchezza.

 

 

Orario dell'apertura al pubblico:
feriali: 9.30-13.00 /15.30-18.00
festivi:10.0-13.00 /15.00-18.00
lunedì chiuso
tel. +39 0765 277065

 

 

 

 

 

 

 

Le Gole del Farfa PDF Stampa E-mail

La piccola Area Protetta comprende un bellissimo tratto del fiume Farfa, affluente di sinistra del Tevere che attraversa la Sabina nel vario paesaggio reatino. Entro i confini del monumento naturale il corso d'acqua scorre in una piccola gola, dai versanti rivestiti di bosco.

Compreso entro i confini comunali di Mompeo, piccolo paese della Sabina, il Monumento Naturale protegge un territorio ancora abbastanza integro. Non a caso, l'area è inserita tra i siti d'importanza comunitaria (Sic) e le zone di protezione speciale (Zps) dall'Unione Europea.

Come arrivare

Da Roma uscita autostrada - Fiano Romano.
Si prosegue sulla Salaria fino ad arrivare a Passo Corese.
Seguendo la strada per Terni (SS 313) per circa 8 Km si arriva fino ad un ponte medievale che attraversa il fiume e dopo pochi metri è visibile una strada sterrata che porta sulla riva del Farfa.

Il percorso

E' possibile accedere alle rive del fiume Farfa anche dal paese di Mompeo e Castel Nuovo di Farfa, dove si possono ammirera le gole in cui il torrente scorre impetuoso, una volta sulla sponda il percorso costeggia il torrente facendosi sempre più esile ed il suo passaggio dipende molto della portata.

 


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19 maggio 2011 4 19 /05 /maggio /2011 09:31

 



 

 

 

 

 

La basilica di Sant'Angelo in Formis è tappa obbligata per gli studiosi dell'arte romanica per il vasto ciclo di affreschi conservati. Essi vi cercano lo stile, i colori, le assonanze o dissonanze con altri cicli, la tecnica ripetitrice o innovatrice, il "proprium" dell'artista campano ed il "proprium" di quello orientale, i richiami delle miniature, individuare le voci bizantine che di volta in volta si innestano sulla tessitura base della pittura campana o, viceversa, trovare le voci campane che di volta in volta si innestano sulla tessitura base della pittura orientale.

Il credente, al di là dell'esperienza artistica, vi trova il messaggio di Dio.

Il ricco programma svolto dalle pitture è contraddistinto dal messaggio di salvezza e denota una mente in pieno accordo con la rinascita culturale e religiosa svolta da Montecassino per volere di Gregorio VII e ( nel nostro caso) basata sulla funzione dell'arte secondo Gregorio Magno ed alcuni Concili. Cosi si esprimeva Gregorio Magno: "La pittura si impiega nelle chiese affinché coloro che non sanno leggere leggano almeno sulle pareti, vedendo, le stesse cose che non saprebbero leggere sui libri".

 

 

La chiesa, dedicata a San Michele Arcangelo, sorge lungo il declivio occidentale del monte Tifata.

Inizialmente nei documenti l'edificio è indicato come ad arcum Dianae ("presso l'arco di Diana"), ricordando che sorgeva al di sopra dei resti del tempio dedicato a questa divinità, mentre successivamente ci si riferisce ad esso con le denominazioni ad Formas, Informis o in Formis. L'interpretazione etimologica della nuova denominazione è controversa: da una parte l'ipotesi è che derivi dal termine latino forma ("acquedotto"), e che stia ad indicare la vicinanza di un condotto o di una falda; mentre dall’altra il termine si considera derivato dalla parola informis ("senza forma", e quindi "spirituale").

I resti del tempio romano furono rinvenuti nel 1877, e si è notato che la basilica ne ripercorre il perimetro, aggiungendo le absidi al termine delle navate. La prima costruzione della basilica si può far risalire all’epoca longobarda, sulla base dell'ampia diffusione del culto dell'arcangelo Michele presso i Longobardi alla fine del VI secolo. Al tempo del vescovo di Capua Pietro I (925-938), la chiesa fu donata ai monaci di Montecassino, che volevano costruirvi un monastero. La chiesa fu poi tolta ai monaci e ridonata loro nel 1072 dal principe di Capua, Riccardo. L'allora abate Desiderio di Montecassino (il futuro papa Vittore III) decise di ricostruire la basilica (1072 - 1087) e ne rispettò ancora gli elementi architettonici di origine pagana. A lui si devono gli affreschi di scuola bizantino-campana che decorano l'interno e che costituiscono uno tra i più importanti e meglio conservati cicli pittorici dell'epoca nel sud Italia.

Al XII secolo sono stati attribuiti il rifacimento del portico antistante la chiesa, con nuovi affreschi, e una ricostruzione del campanile in seguito ad un crollo.

 

 

 

 

 

 

 

 

www.diocesidicapua.it/basilicainformis/index.htm -

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16 maggio 2011 1 16 /05 /maggio /2011 14:30
Giochi d’Acqua e di Verde
Giochi d’Acqua e di Verde

La magia delle fontane e dei giardini, la monumentalità delle ville del Seicento. Dal 27 al 29 maggio torna "Giochi d’Acqua e di Verde", l'evento principe di Colline Romane, alla sua XIV edizione. Visite guidate nelle ville tuscolane, musei aperti e mercatini saranno gli ingredienti dei tre giorni di manifestazione dedicata alla storia, alla cultura, ma anche all'enogastronomia dell'esclusivo territorio delle colline romane, la Roma intorno a Roma. Un tour incentrato sui più importanti attrattori dell'area: dalle ville di principi e papi alle imponenti cattedrali, dai borghi medievali ai musei fino ai laghi e ai parchi naturali. Nel giro delle ville (si consiglia la prenotazione) Villa Tuscolana, Villa Falconieri, Villa Grazioli, Villa Mondragone, Villa Aldobrandini e Villa Torlonia. Affiancherà per tre giorni la manifestazione, nella piazza di Frascati, ai piedi di Villa Aldobrandini, uno speciale mercatino enogastronomico con le eccellenze del territorio come la porchetta, amata già da Nerone, il vino doc e dogc (due i recenti riconoscimenti), l'olio, il pane, i formaggi e i biscotti. A tutti sarà distribuito un passaporto che darà diritto ad assaggi gratuiti e a un'estrazione con premi a tema.

"Giochi d’Acqua e di Verde" vanta ormai un patrimonio di riconoscimenti e di encomi di altissimo livello, a partire dalla Presidenza della Repubblica Italiana con il Patrocinio di numerosi Ministeri ed Enti, tra cui, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Enit, la Regione Lazio e la Provincia di Roma. Ogni anno richiama in media 20.000 visitatori.

Nel tour delle ville: Villa Tuscolana, la più alta delle ville tuscolane costruita da monsignor Alessandro Ruffini, vescovo di Melfi, nel 1578. Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1773 la villa divenne proprietà della camera apostolica. L'aspetto attuale si deve all'architetto Luigi Vanvitelli, che rinnovò l'edificio su commissione dell'ordine gesuita. Oggi la dimora è un grand hotel immerso nel verde di Frascati che offre oltre ai servizi adeguati anche il profumo del passato e regala, inoltre, un panorama mozzafiato sulla Capitale. Qui soggiornò Luciano Bonaparte. Fu edificata sulle antiche rovine della villa di Cicerone che qui tradusse numerose opere letterarie. Villa Torlonia, in origine un piccolo podere in cui il letterato Annibal Caro si costruì la sua villetta chiamata "caravilla" e dove vi tradusse l’Eneide. Incantevole il giardino con lo splendido "teatro delle acque" del Maderno. Villa Grazioli attribuita a Giovanni Fontana (1590), oggi è un elegante Ralais e Chateaux, nel comune di Grottaferrata. Le sale sono quasi tutte decorate con affreschi seicenteschi e settecenteschi attribuibili a vari pittori come, tra gli altri, Agostino Ciampelli e i fratelli Antonio e Annibale Carracci. Villa Mondragone, a Monte Porzio Catone, la più grande delle dimore storiche tuscolane, dopo vari passaggi di proprietà, nel 1981, fu venduta dai Gesuiti alla Università degli studi di Roma "Tor Vergata". Fu a villa Modragone che Papa Gregorio XIII firmò e promulgò, nel 1582, la bolla "Inter Gravissimas", che diede avvio al nuovo calendario oggi diffuso in tutto il mondo. Da vedere il mirabile portico dell’architetto detto Vasanzio. Villa Falconieri: la più antica delle ville di Frascati, in origine era chiamata Villa Rufina essendo stata costruita da Monsignor Alessandro Rufini. La restaurazione si deve all’architetto Francesco Borromini nel Seicento. La villa offre un parco costituito da splendidi giardini all'italiana ampliati nel XVII secolo e con un piccolo lago circondato da cipressi costruito, invece, nel XVIII secolo. Al suo interno offre lo splendido scenario del ciclo pittorico con le "allegorie delle quattro stagioni" nelle sale di una delle ali laterali dell’ edificio, uno splendido esempio di pittura "accademica" e "scenografico-barocca". Il cardinale Alessandro Falconierinel 1733 fece restaurare la villa, completando la decorazione pittorica grazie all'intervento di Pier Leone Ghezzi. Villa Aldobrandini, conosciuta anche come Villa Belvedere, è una delle più note. Sorge su un'altura che affaccia sulla piazza principale di Frascati, e ha una storia plurisecolare. Fu costruita su ordine del cardinale Pietro Aldobrandinie, nipote del Papa Clemente VIII su di un edificio preesistente del 1550 appartenuto a monsignor Alessandro Rufini. I lavori di costruzione durarono dal 1598 al 1602, diretti dall'architetto Giacomo della Porta e completati intorno al 1621 dagli architetto Carlo Maderno e Giovanni Fontana. Di notevole pregio il Teatro delle Acque. All'interno ci sono affreschi di artisti barocchi e manieristi come i fratelli Zuccari, il Cavaluier D'Arpino e il Dominichino. Monumentale anche l'ingresso dell'architetto Bizzaccheri del XVIII secolo. Di particolare interesse la "Sala del Parnaso".
Data Inizio:27 maggio 2011
Data Fine: 29 maggio 2011
Costo del biglietto: 10,00 euro
Luogo: Frascati, Ville a Frascati, Grottaferrata e Monte Porzio Catone
Telefono: 06 94549045
Giochi d’Acqua e di Verde
Apertura straordinaria delle dimore nobiliari delle Colline Romane
XIV edizione
27 - 28 - 29 maggio 2011
Siti interessati e disponibilità:
• SCUDERIE ALDOBRANDINI, Frascati ven-sab-dom 10:00-18:00
• VILLA ALDOBRANDINI, Frascati venerdì 09:00-18:00
• VILLA FALCONIERI, Frascati ven-sab-dom 09:00-18:00
• VILLA TORLONIA, Frascati ven-sab-dom 09:00-18:00
• VILLA TUSCOLANA, Frascati ven-sab 09:00-18:00 domenica 09.00-12.00
• VILLA GRAZIOLI, Grottaferrata venerdì 09:00-18:00 sab-dom 09:00-12:00
• VILLA MONDRAGONE, Monte Porzio Catone ven e dom 09:00-18:00
Costo del biglietto
€ 10,00 a persona
Il gruppo deve essere composto minimo da 15 persone
Il biglietto cumulativo permette l’ingresso e la visita guidata presso i siti che aderiscono all’iniziativa
Per la visita a Villa Mondragone è previsto un supplemento di ingresso pari a € 5,00 a persona
Su richiesta, formuliamo pacchetti con servizio bus e pranzo in uno dei ristoranti convenzionati
Info
Visite guidate solo su prenotazione e per gruppi
Tel. 06 94549045 - Fax 06 94547422 - collineromane@collineromane.it - t.sperandio@collineromane.it
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