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25 novembre 2011 5 25 /11 /novembre /2011 20:45
Alla Triennale di Milano la mostra antologica dedicata al movimento nell’ambito di un più ampio progetto espositivo che coinvolge vari musei d’Italia. L’allestimento individua due fasi, dal 1967 al 1975 e dal 1975 al 2011 

25 ottobre 2011 - 29 gennaio 2014

"Arte povera 1967-2011", Allestimento, foto di Marco Curatolo

"Arte povera 1967-2011", Allestimento, foto di Marco Curatolo

Per la prima volta, viene presentata a Milano una rassegna antologica sul movimento dell’Arte Povera, cui viene dedicato uno spazio di circa di tremila metri quadrati presso la Triennale.Il percorso espositivo rende visibile al pubblicooltre sessanta opere, che raccontano l’evoluzione dagli esordi fino ai giorni nostri del movimento, nato nel1967 attorno agli artisti Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Pino Pascali, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio.

L’itinerario si snoda sui due piani dell’edificio progettato da Giovanni Muzio nel 1931 e presenta, al pian terreno, nella Galleria dell’Architettura disegnata da Gae Aulenti, le opere storiche realizzate dal 1967 al 1975 circa, mentre nei grandi spazi aperti del primo piano del Palazzo si ammirano i lavori dal 1975 al 2011. Lo sviluppo cronologico proposto permette al visitatore di cogliere alcuni degli aspetti specifici del movimento e, in particolare, i cambiamenti che ne hanno segnato l’evoluzione nel tempo. Difatti, come rivela il termine stesso utilizzato per la prima volta nel Settembre 1967 da Celant in occasione della mostra genovese “Arte povera + Imspazio”, il movimento si caratterizzava per l’apertura nei confronti tanto dei materiali quanto delle forme di espressività, al punto da comprendere qualsiasi manifestazione naturale e artificiale, corporale e meccanica, a cominciare dagli elementi animali fino a quelli vegetali. Nel corso del tempo, tali ricerche subirono un cambiamento sempre più visibile, passando da una grande compressione materica affidata a entità segniche primitive (fuoco e pietre, carbone e igloo, ghiaccio e vegetale, piombo e gesso, tubo fluorescente e vetro, nylon e specchio, etc.) fino alle installazioni in cui crea una relazione tra opera e ambiente, movimento e architettura.

L’esposizione, che sarà visitabile fino al 29 gennaio 2012, rientra nel progetto “Arte Povera 2011”, la mostra-evento a cura di Germano Celant, che si terrà dall’autunno 2011 fino ad aprile 2012 in diverse istituzioni italiane. Difatti, a più di quarant’anni dalla nascita del movimento, la Triennale promuove, insieme al Castello di Rivoli Museo d’Arte contemporanea, il progetto, che può essere considerato per la sua ampiezza e per il numero di soggetti coinvolti, come uno dei più significativi realizzati finora su un movimento chiave dell’arte contemporanea italiana. Nella residenza sabauda si ammirano le opere storiche dei protagonisti che sono messe in dialogo con i capolavori di illustri personalità della scena internazionale dell’epoca, mentre la Triennale di Milano si occupa dell’intero arco storico dell’Arte Povera; le altre istituzioni, invece, presenteranno rassegne che si focalizzano su aspetti specifici delle ricerche di questi artisti. 
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